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Introduzione.
La maggior parte degli utenti non
ci pensa due volte: quando le batterie dei loro cellulari si scaricano,
piantandoli solitamente in asso nel bel mezzo di una telefonata importante,
iniziano a maledirle. Purtroppo per molti, i pacchetti batterie ricaricabili
non sono che scatole di plastica nera, rinomate per essere di breve durata e
di costosa sostituzione. Attenzione, però: non cercate di aprire da soli una
pila, poiché essa non é stata realizzata per essere smontata. Infatti,
essendo le due metà della scatola incollate oppure saldate ad ultrasuoni,
separandole distruggereste quasi sicuramente la batteria stessa. Inoltre,
avreste buone probabilità di danneggiare le celle all'interno o di mandarle
in corto circuito; esse potrebbero addirittura esplodere, rilasciando
sostanze chimiche tossiche. Abbiamo rivolto la nostra attenzione alle Varta
T432, un pacchetto da 6 Volt, della potenza di 600mAh per i modelli ERICSSON
GH337 e 388. Precisiamo comunque che, se si escludono la forma dell'involucro
e i contatti elettrici, le parti interne corrispondono a quelle di quasi
tutti i pacchetti batterie di simile foggia. Il pacchetto in esame funziona
con celle NiMH, anziché con il più comune tipo di cella ricaricabile al
Nichel-Cadmio (NiCd). Tuttavia, a parte le dimensioni leggermente più
contenute, il design e lo schema dei pacchetti NiCd e NiMH é virtualmente
identico.
Celle assemblate.
Il primo punto di interesse é
costituito dal numero e dal tipo di celle che questa batteria impiega
(tecnicamente, una batteria non é che un insieme di celle). Il modello T432
presenta delle celle di forma rettangolare, commercialmente conosciute come
"a forma di prisma", che possono quindi essere collocate molto
ravvicinate, al contrario delle più ingombranti celle cilindriche. In questo
particolare pacchetto vi sono cinque celle. Ciascuna ha una potenza di 1,2
Volt; dopo il loro collegamento in serie, dunque, la batteria presenta un
uscita di 6 Volt esatti. Le pile di maggiore potenza fanno uso o di celle di
maggiori dimensioni, o di due o più "formazioni" di celle cllegate
in parallelo.
Celle a forma di prisma.
Al suo interno ha sede
un blocco, costituito da strati di sottili fogli flessibili di materiali
chimicamente impregnati. L'elettrodo positivo é composto da idrossido di
Nichel, mentre quello negativo da una lega a base di Idrogeno. Essi sono
separati da materiale isolante permeabile. Il tutto é immerso in un gel
elettrolitico alcalino. Le celle sono alloggiate in un vano d'acciaio
placcato in Nichel e rivestito in plastica, che funge inoltre da terminale
negativo. Ad esso corrisponde un terminale positivo, posto all'apice, con
funzione di valvola d'emergenza. Ciò consente una via di fuga ai gas
dell'Idrogeno nel caso in cui la cella dovesse surriscaldarsi o andare in
corto circuito. Sono comunque presenti dispositivi di sicurezza volti ad
assicurare che ciò non avvenga.
Sistemi di sicurezza.
Le batterie dei telefoni
cellulari contengono, o perlomeno dovrebbero contenere, diversi dispositivi
di sicurezza. Infatti, non é raro che i produttori delle cosiddette batterie
"a buon mercato" tendano a risparmiare proprio su quest'aspetto. La
prima linea di difesa nei confronti di un corto circuito accidentale é il
Polyswitch, o valvola termica. Si tratta di una valvola che salta se la
batteria subisce una scarica di corrente improvvisa di forte intensità.
Difficilmente ciò accade mentre la batteria é collegata a un telefono;
tuttavia, alzi la mano chi non ha mai tenuto in tasca una batteria di riserva
insieme ad un mazzo di chiavi... Okay, l'abbiamo fatto tutti, ma non
facciamolo più, infatti, se le chiavi toccano i contatti della batteria, le
celle vanno in corto circuito. In un pacchetto economico sprovvisto delle
necessarie protezioni, potrebbero esplodere o rilasciare gas di Idrogeno a
temperatura molto elevata, che potrebbero provocare brutte ustioni. In una
batteria per telefoni cellulari completamente carica vi é energia sufficiente
per fondere un portachiavi di metallo. Siamo dunque convinti che l'ultima
cosa che possiate desiderare di avere nella tasca dei pantaloni sia un mazzo
di chiavi incandescente! Il polyswitch, o valvola termica, é un apparecchio
"non recuperabile". Se salta, l'intero pacchetto risulta
inutilizzabile e l'unica cosa che potete fare é renderlo al negoziante o
provvedere al suo smaltimento. Non gettate per nessuna ragione delle batterie
scariche, di qualunque tipo esse siano, nei comuni rifiuti domestici. Le
sostanze chimiche contenutevi, anche le caso dei pacchetto
"ecologici" al NiMH, sono infatti tossiche.
Il termostato.
Il Termostato, provvedendo a
scaricare costantemente la tensione, protegge le celle dal surriscaldamento.
Simili sbalzi possono verificarsi per via di un telefono difettoso, di un
eccesso di carica, ecc. All'interno del termostato vi é una striscia
bimetallica, che interrompe il circuito quando le celle raggiungono una
temperatura prefissata, che si aggira solitamente fra i 55°C e i 75°C. Il
termostato riatttiva il circuito allorché la temperatura scende. Le celle
all'interno di un pacchetto batterie possono riscaldarsi notevolmente nel
corso della carica veloce; nel circuito viene dunque solitamente incorporata
anche un'ulteriore componente sensibile, chiamata "termistore NTC"
(negative temperature coefficient). La resistenza elettrica di
quest'ultimo aumenta quando esso si riscalda, limitando la quantità di
corrente che le celle possono ricevere dal caricatore. Quando le celle si
raffreddano, la resistenza del termistore diminuisce, cosicché il sistema si
autoregola.
Circuito flessibile.
L'elemento finale consiste
nei collegamenti elettrici fra le celle e i terminali esterni. Gran parte dei
pacchetti batterie si servono di sottili strisce di metallo o di fili,
saldati o giuntati con punti di contatto su ciascuna cella. Il modello T432 é
leggermente differente, in quanto dispone di un circuito flessibile
prestampato in un solo pezzo. Ciò presenta numerosi vantaggi, fra cui quello
di rendere il pacchetto più stabile, impedendo alle celle di spostarsi
all'interno dell'involucro. Inoltre, presentando meno giunture, é
maggiormente affidabile di un pacchetto convenzionale con connessioni saldate
o giuntate.
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