ISDN Faq
Tutto quello che volevate sapere sul TE
ma non avete mai osato chiedere...
Curata e gestita da Bodini Stefano
In questa sezione trovate una serie di domande (e risposte) ricorrenti su TE e TA.
Il termine Modem ISDN tecnicamente non ha senso dato che non esiste nessun processo di modulazione o demodulazione.
ISDN e' una linea digitale, significa che i segnali sul cavo sono gia' digitali.
Modem ISDN e' una dizione spesso usata da chi vende apparati ISDN per non spaventare il cliente con termini nuovi come TA.
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64000 bit/secondo (per un canale B) divisi per gli 8 bit che compongono un byte fanno 8000 byte, che divisi per i 1024 byte che formano un kilobyte danno 7,8125 KByte/secondo che č la massima velocitā teorica di download di un canale B.
Sfruttando entrambi i canali B la velocitā teorica č di 15,625 KByte/sec.
Queste le velocita' dei canali B, ovviamente applicando alla rete le variabili che incidono sull'effettiva velocita' di download/upload aumentano.
Diciamo che in media si raggiungono i 7,5/7,7 KByte/sec (traffico e provider permettendo...) e con due canali in pratica si riescono a raggiungere circa 15 Kbyte/sec.
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Spesso si ha la necessita' di usare un determinato numero telefonico per la connessione ad un provider.
Per motivi amministrativi (es. flat) o di registrazione bisogna che il proprio TA si presenti in rete con un determinato numero telefonico.
Come fare per verificare che il numero usato sia proprio quello che vogliamo e che sia corretto ?
La prima cosa da fare e' verificare di avere sottoscritto l'MSN (Multiple Subscriber Number), ovvero di avere uno o piu' numeri oltre al numero principale.
Quindi verificare di avere impostato nel TA il numero voluto (fare riferimento al manuale del TA).
Se il TA e' visto come un modem e si utilizza Windows sara' possibile anche avere il log delle chiamate dalla sezione di Accesso Remoto, che dovrebbe contenere il corretto numero telefonico usato dal TA.
Ma per essere sicuri che il numero usato sia corretto bisogna usare il log del canale D, supponendo che il TA supporti tale funzione.
Sfruttando il fatto che una linea ISDN ha due canali e' possibile effettuare una chiamata a se stessi, ignorando il fatto che la connessione poi comunque non sara' possibile (a meno di usare un protocollo dati sul canale B come la V.120 o V.110).
Con il log attivo sara' cosi' possibile vedere sia la chiamata uscente (che conterra' il numero chiamante oltre al numero chiamato) che la chiamata entrante.
In particolare la chiamata entrante (messaggio Setup) dovra' contenere l'informazione sul chiamante, in un campo chiamato Calling Party Number (ETSI ETS 300 102-1).
Questo campo contiene il numero telefonico da cui e' stata originata la chiamata e anche un'indicazione della validita' della stessa.
Ovvero, questo campo segnala non solo il numero chiamante ma anche se questo numero e' stato riportato di ufficio dalla centrale o se e' l'utente ad averlo impostato.
Infatti se il numero impostato e' amministrativamente corretto (ovvero la centrale lo riconosce) nell'Information Element Calling Party Number ci sara' un'indicazione di Numero assegnato dall'utente, verificato.
Se invece l'utente non ha indicato il numero o se il numero impostato e' errato o non riconosciuto dalla centrale, questa lo sostituira' con il numero principale dell'abbonamento, indicandolo come Numero assegnato dalla centrale.
Ovviamente non compariranno queste scritte, dipende dal log del TA.
Indicativamente si usano le diciture a normativa per la decodifica dei messaggi di log, quindi potremo aspettarci un :
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Nell'Info Element Calling Party Number, inserito nel messaggio di SETUP che un TE invia quando vuole iniziare una chiamata, oltre al numero vi sono altri campi.
Due di questi si chiamano Type of Number e Numbering Plan.
Vi sono varie codifiche possibili ma 2 vengono usate in particolare:
Entrambe le codifiche possono essere usate e devono essere supportate.
La codifica Unknown/Unknown probabilmente verrā usata per default in futuro con l'ultima fase del rinnovamento del piano di numerazione nazionale.
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Le sequenze keypad (esempio la *67#) vengono processate internamente dal TA a/b della NT1+ ed in rete non esce nessuna cifra ma un messaggio SETUP codificato in modo opportuno.
E' in pratica un'interfaccia tra utente e apparato nato per interagire con la centrale ai tempi delle centrali analogiche.
Il TE č un apparato ISDN e dunque per accedere a determinati servizi (es. nascondere il numero) deve arrangiarsi da solo e compilare opportunamente il messaggio di SETUP, usando l'interfaccia utente-apparato che il costruttore ha previsto.
TE diversi possono avere procedure diverse.
E' imperativo leggere il manuale dello specifico TE (o TA) per sapere quali servizi sono supportati e come fare per accedere ad essi.
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No.
Bisogna distinguere tra concetto di canale e concetto di numero.
Con ISDN (BRI) si hanno due canali che consentono due connessioni contemporanee.
Ad ogni linea ISDN (che ha due canali) e' possibile associare fino ad 8 numeri diversi.
Per cui non c'e' nessuna relazione tra canale in uso e un particolare numero.
Al massimo c'e' assegnazione tra porte POTS e numeri su TA a/b ma non centra nulla con il rapporto canale/numero.
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Con la sigla TE si identifica normalmente un apparato nativo ISDN.
Quindi tipicamente sotto questa sigla vengono indicati i telefoni ISDN e fax G4.
Tipicamente un TE non necessita di alimentazione locale ma viene alimentato dalla NT (ovviamente non i fax G4 !).
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No.
E' possibile ovviamente chiamare un TE da un altro TE posto sullo stesso Bus S ma la chiamata passa per la centrale telefonica e quindi puo' essere soggetta a tariffazione.
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Si.
E' possibile trasferire una chiamata da un TE ad un altro TE utilizzando gli STS.
Fondamentalmente ci sono 6 modi per trasferire le chiamate in ISDN tra TE.
Abbiamo il gruppo delle Diversion Supplementary Services (ETS 300
207) tra cui :
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Si.
E' possibile trasferire una chiamata da un TE ad un altro TE sullo stesso Bus S utilizzando gli STS.
E' possibile farlo in due modi :
Il primo metodo (portabilita' del terminale) permette di passare una chiamata tra due TE senza attivare meccanismi di tariffazione.
Dal TE impegnato in una connessione si attiva la funzione di portabilita' del terminale (fare riferimento al manuale specifico del TE per le modalita' di attivazione e gestione).
Viene inviato al TE dalla centrale un codice di riattivazione (visualizzato sul display del TE) e la chiamata viene sospesa (si puo' cioe' riattaccare o anche staccare il TE e connetterlo ad un'altra presa).
Si hanno due o tre minuti per riprenderla da un altro TE impostando il codice di riattivazione ricevuto sul TE originante.
Il secondo metodo invece implica l'uso di un servizio supplementare chiamato ECT (Explicit Call Transfer).
Tramite il servizio supplementare Hold si pone la chiamata corrente in attesa (Hold appunto) e si chiama il terminale desiderato (che puo' essere anche non sullo stesso Bus S a differenza del metodo precedente).
Avuta la connessione con il nuovo terminale usando l'ECT sara' possibile trasferire la chiamata al nuovo terminale.
Importante ricordare che per poter sfruttare l'ECT e' indispensabile avere sottoscritto tale servizio e che il TE deve poterlo gestire.
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Fondamentalmente i principali vantaggi di usare un telefono ISDN al posto di uno analogico (connesso ad un TA a/b ovviamente) sono una migliore qualita' della connessione e una maggiore flessibilita' e facilita' di utilizzo.
Migliore qualita' audio, maggiore velocita' di composizione numero (evidentemente nei redial o chiamate da rubrica), funzionalita' standard presenti di solito solo in telefoni analogici costosi, display per visualizzazione informazioni, gestione estesa dei servizi supplementari, possibilita' di avere funzioni tipo centralino senza averne uno e cosi' via.
Queste le prime cose che mi vengono in mente.
Ma direi che la cosa migliore e' provare.
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Con la sigla TA si identifica normalmente un apparato che adatta al mondo ISDN apparati nati per altre realta'.
Tipico il TA a/b che adatta al mondo ISDN apparati analogici (telefoni, fax, modem).
Un TA per definizione deve essere autoalimentato, ovvero un TA normalmente non prende l'alimentazione dalla NT.
Generalmente un TA dati NON prendera' mai alimentazione dalla NT per il semplice motivo che il TA da solo non lavora.
Ovvero, e' implicito che un TA dati sia connesso ad un DTE, se manca alimentazione il DTE e' fermo e quindi anche se il TA lavorasse non servirebbe a nulla.
Ecco perche' nei TA dati di solito non viene nemmeno inserita la circuiteria di alimentazione dalla linea.
Inoltre SE un TA (o TE) prevede di essere alimentato da NT i test per l'omologa sono cosi' severi che non ci si puo' permettere ampie tolleranze, ovvero l'alimentazione di emergenza e' razionata a livelli molto bassi, cosi' bassi che generalmente solo un telefono ISDN (non cordless) puo' lavorare.
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Premetto subito che la risposta a questa domanda e' particolarmente tecnica.
Ho cercato di semplificare ma piu' di tanto non e' possibile senza scendere nel ridicolo :-).
Ecco uno schemino di massima che descrive la composizione tipica di un TA.
Non vuole certo essere LA descrizione di un TA ... lo si puo' realizzare in molti modi e dipende dall'applicazione, pero' bene o male i blocchi rappresentati sono abbastanza comuni.
Vediamo in dettaglio qualche blocco partendo dall'alto.
Questo molto spannometricamente e' un sommario e non dettagliato elenco di "cose" connesse dietro un RJ45 di un TA.
Il resto e' "software" :-)
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Un TA attivo e' un TA al cui interno esiste un microprocessore dedicato alla gestione del firmware.
Un TA passivo utilizzera' la CPU del Pc ospite per la gestione dei layer ISO/OSI da 1 a 3.
Vediamo ad esempio un TA classico esterno, che cioe' riceve dati dalla seriale, deve gestire l'interfaccia con il Pc (la seriale) e tre flussi dati, cioe' il canale D e i due canali B (assumendo si stia parlando di una BRI).
Per ogni flusso sono interessati piu' protocolli e il software e' suddiviso a layer (schema ISO/OSI).
Ogni layer puo' essere composto da piu' di un protocollo e stati.
Insomma ... di norma un TA ha un sistema operativo multitask e il lavoro che il processore deve fare non e' indifferente.
E' normale usare nei TA un 68000 a 20 Mhz e il codice tipico (eseguibile) si aggira sui 700-800 K.
Lo standard ormai per i TA si attesta su Risc (PowerPc in testa) e si usano sistemi operativi degni di tale nome (Edx, PSos, vxWorks, ecc.)
Quindi un TA attivo ha al suo interno un processore che svolge un lavoro non indifferente per gestire tutti questi protocolli.
Un TA passivo invece utilizza il processore del computer per svolgere tutto questo lavoro.
Ovviamente incidendo sulle risorse del computer ospite.
Tecnicamente si parla di TA attivo se il TA gestisce in proprio (con un processore dedicato) i layer ISO/OSI dall'uno al tre.
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Iniziamo dal nome : CAPI sta per Common-Isdn Application Program Interface.
Ovvero e' un software di interfacciamento di periferiche ISDN verso il sistema operativo Windows (nelle sue varie patologie).
Prima di descrivere cosa sono brevemente bisogna cercare di capire come e' strutturato un programma sotto Windows.
Come si puo' immaginare e' una cosa non strettamente legata ad ISDN per cui rimando ad altre fonti legate alla programmazione sotto Windows per approfondimenti (per i piu' curiosi).
Spannometricamente il software che gira su un Pc usando Windows e' strutturato in layer, in strati o piani.
Immaginiamo un palazzo a piu' piani.
Il palazzo e' (dal punto di vista software) il nostro computer e i nostri programmi.
In particolare i programmi che usiamo (es. Word, Excel, il browser, ecc.) si trovano tutti all'ultimo piano e noi li vediamo dal tetto (che e' trasparente) e da li' interagiamo con essi.
I programmi (gli applicativi) vedono solo due cose.
L'utente che li guarda amorevolmente dal tetto e il piano sottostante.
In questo piano si trovano altri programmi che sono nascosti all'utente ma che sono usati dai programmi del piano superiore e cosi' via.
Questi programmi si occupano di fare da galoppini per le richieste e degli applicativi e dai programmi che si trovano sotto di loro.
Quando ad esempio Netscape (o IE) richiedono qualcosa si limitano a chiamare un galoppino il quale prende la richiesta e la porta al piano sottostante ad un altro galoppino e cosi' via .. fino ad arrivare al piano dove c'e' qualcuno che sa come fare l'operazione richiesta.
CAPI e' quindi un galoppino per le applicazioni che devono usare ISDN.
Un'applicazione CAPI compatibile (cioe' scritta per utilizzare CAPI) non ha la piu' pallida idea di cosa sia ISDN e di come (ad esempio) fare una connessione.
Si limita a chiamare per queste operazioni dei galoppini che eseguono i comandi.
Ora vediamo le CAPI dal punto di vista di un TA.
Il TA nell'esempio che abbiamo visto si trova nella cantina del palazzo.
Non sa che ci sono applicazioni colorate e belle in cima al palazzo .. anzi .. non sa nemmeno che c'e' il palazzo.
Lui sa solo che riceve ordini da alcuni galoppini che gli dicono cosa fare e che deve consegnare ad altri galoppini quello che arriva dalla rete ISDN (segnalazione o dati).
E sa solo che sopra di lui c'e' un altro piano (layer ISO/OSI) con il quale colloquia (tramite i galoppini).
Perche' un TA possa usare le CAPI deve essere progettato in modo da poterlo fare ... questo significa che chi progetta un TA CAPI compatibile si scrive le CAPI per quel particolare TA che ha sicuramente un'archiettura diversa da un altro TA.
Le CAPI suggeriscono e standardizzano determinate modalita' di scambio tra le applicazioni e il TA .
Ecco perche' e' necessario usare le CAPI scritte per QUEL particolare TA e non e' possibile avere delle CAPI generiche.
O meglio ... le CAPI come modo di funzionare sono identiche (non sarebbe uno standard altrimenti) ma ogni TA ha le sue CAPI che generalmente non sono utilizzabili con altri TA.
Inoltre non e' detto che un TA supporti TUTTE le possibili varianti e possibilita' previste delle CAPI.
Quindi la prima nota dolente e' che pur essendo CAPI uno standard non esiste un driver comune a tutti i possibili TA.
Ed altrettanto ovviamente questo spiega perche' esistano tanti driver CAPI con problemi di ogni genere.
Di positivo c'e' che in teoria qualsiasi applicativo scritto per supportare CAPI puo' funzionare con qualsiasi TA.
Perche' in teoria ?
Perche' molti costruttori e per mancanza di tempo/fondi/conoscenze/ecc. o per precisa volonta' commerciale fanno in modo che il proprio TA funzioni solo con determinati applicativi ..
vanificando cosi' lo spirito delle CAPI.
A questo aggiungiamo la psicopatologia di Windows.
Win 95 si comporta in modo diverso da Win 98 il quale e' diverso da Win Nt il quale ha delle differenze da Win ME o Win 2000 e via di questo passo.
Cosa significa per chi "sta dall'altra parte della barricata" (cioe' che progetta TA e applicativi) questo ?
Significa che per ogni s.o. in uso capita di dover scrivere delle CAPI adatte, provarle.
Aggiungiamo a questo (gia' di per se' un incubo) il fatto che lo stesso Sw (s.o. + driver + applicativi) su macchine diverse puo' comportarsi diversamente e generare problemi diversi ed ecco che si spiega il perche' molta gente ha problemi mentre altri, pur avendo lo stesso TA, non ne hanno.
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Leggendo il manuale del proprio TA.
Ogni TA ha una sua modalita' (decisa dal produttore) per l'assegnazione dei parametri tra cui il numero telefonico con cui presentarsi in rete.
Per cui non e' possibile dare in questa sede un suggerimento generico su come fare ad impostare correttamente il numero per ogni possibile tipo di TA disponibile.
L'unico consiglio generico che e' possibile dare e' di fare delle prove, nel caso il TA si presenti sempre con il numero principale, eliminando lo zero dal prefisso.
Se la centrale si vede arrivare un numero errato lo sostituisce con il numero principale, ottenendo come risultato finale di non poter presentarsi con il numero secondario.
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Vedi la Faq del gruppo it.tlc.telefonia.isdn.
Sezione Hardware - TA Faq.
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Innanzi tutto bisogna premettere che il Call Bumping e' una funzione locale al TA.
Questo significa che non e' coinvolto nessuno scambio con la centrale e che quindi solo il TA e' coinvolto in questa funzionalita'.
Se il TA che supporta il Call Bumping e' connesso a 128K (Multilink) ed e' stato sottoscritto il servizio Call waiting (Avviso di chiamata) allora se :
il TA rilascera' un canale B (passando la connessione a 64K) per la chiamata voce usando le funzioni BOD (Bandwith On Demand).
Il Call Bumping si basa sul fatto che comunque tutte le chiamate entranti sono presentate a tutti i TE connessi sul Bus S.
Normalmente solo il TE interessato alla chiamata reagisce (tipicamente rispondendo).
I TE non coinvolti dalla chiamata semplicemente ignorano il messaggio.
Un TA con il Call Bumping invece va ad analizzare ogni chiamata entrante SE sta occupando entrambi i canali per una connessione dati.
In questo caso infatti (ovviamente se la funzione di Call Bumping e' stata attivata) il TA verifica se la chiamata entrante e' una chiamata voce, ovvero viene analizzato il messaggio di Setup proveniente dalla centrale per vedere se e' una chiamata Speech o Audio 3.1Khz.
Se questa cosa e' verificata allora il TA rilascia un canale.
Ovviamente perche' la centrale invii il Setup entrante quando entrambi i canali sono occupati e' necessario si abbia sottoscritto il servizio di Avviso di chiamata.
Se questo servizio non e' stato sottoscritto la centrale non presentera' mai una chiamata ad un'utenza se questa ha entrambi i canali occupati.
Per quanto riguarda le chiamate uscenti il TA non ha modo di vedere il traffico generato localmente sul Bus S da altri TE.
Quindi l'unica cosa che puo' fare il TA e' quella di rilasciare un canale se si sta provando ad effettuare la chiamata da uno dei telefoni connessi alle uscite POTS del TA con il Call Bumping.
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Quando parliamo di ISDN parliamo di vari protocolli che operano a vari livelli, non certo solo di conversione dati tra Pc e ISDN.
La potenza di calcolo necessaria per il TA non e' certo per la conversione visto oltretutto che tale "conversione" e fatta via hardware dal chip di linea.
La conversione e' il primo livello di un sistema ISDN.
Un apparato ISDN si basa su vari strati di software (layer ISO/OSI), ognuno dei quali ha determinati compiti.
Abbiamo il layer 1 (fisico) che effettivamente si preoccupa di convertire i dati che arrivano da/per i layer superiori e come detto principalmente questa operazione e' fatta da uno o piu' chip programmati dal processore.
(Questo e' l'unico livello in comune tra TA attivi e TA passivi)
Poi abbiamo il layer 2 o data link.
Il layer 2 e' un protocollo che imbusta i dati da passare al layer 1 ed effettua una serie di operazioni per gestire la linea (es. gestione TEI, verifica integrita' dati, spezzettamento e ricomposizione di trame, ecc.) ed e' basato principalmente sul protocollo HDLC.
Fisicamente e' gestito da SCC (chip per la gestione di flussi seriali sincroni) e dal software.
Sopra il layer 2 abbiamo ... il layer 3, che e' il layer di segnalazione, instradamento.
Quando si parla di segnalazione ISDN questo e' il layer per eccellenza.
Qui sono gestite tutte le operazioni di chiamata, risposta, servizi supplementari, ecc.
Dal layer 4 in poi si inizia a parlare di applicativi e quindi per ora lasciamoli stare.
Quando si parla di protocolli ISDN generalmente ci si riferisce ai primi tre layer ISO/OSI.
Ora, facciamo un passo indietro.
La gestione di ogni layer comporta una o piu' task (macchine a stati, gestione protocolli, ecc.) ed ovviamente per ogni canale in uso piu' entita' delle stesse task sono coinvolte, piu' una gestione di passaggio messaggi inter-task e tra le task.
L'unico layer comune a tutti i canali e' il layer 1, per tutti gli altri per ogni canale in uso bisogna allocare risorse (layer 2, layer 3, interfacciamenti, ecc.) e ancora, a seconda del protocollo in uso sul canale B differenti risorse devono essere allocate.
Gestire PPP non e' la stessa cosa di gestire la V.110 o la V.120 o altri protocolli.
Gestire la segnalazione base non e' la stessa cosa che gestire la segnalazione base piu' i servizi supplementari e via dicendo.
In un TA attivo avremo un processore e risorse dedicate e mirate a questa attivita'.
In un TA passivo tutto quanto non e' layer 1 e' gestito dal Pc che comunque NON ha periferiche specifiche e dedicate per la gestione di questi flussi dati.
C'e' quindi maggior lavoro da fare per supplire a questa mancanza.
Piu' lavoro da fare significa sottrarre risorse al sistema e dipendere dal software anche per funzioni normalmente espletate da periferiche progettate appositamente e quindi incrementare i possibili problemi di sincronizzazione dei vari flussi dati.
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Spesso nelle FAQ e sul gruppo di discussione si suggerisce di attivare (se il TA lo supporta) i log sul canale D per poter meglio analizzare quello che accade, tipicamente perche' c'e' qualche problema.
Puo' diventare pero' un problema interpretare il log.
Non e' possibile dare indicazioni specifiche su come interpretare ogni possibile log, dato che puo' cambiare da TA a TA, pero' qualche indicazione generica che puo' aiutare ad interpretare meglio il log la si puo' dare.
Chi vuole capire il log (sia esso di un TA che di un analizzatore di protocollo) deve almeno avere un'infarinatura di protocolli dati e specificamente deve avere le specifiche per i protocolli sotto analisi.
In ambito ISDN come minimo bisogna sapere interpretare, cioe' avere le specifiche e saperle leggere, del protocollo di livello 2 (ETSI ETS 300 125 - ITU Q.921) e di livello 3 (ETSI ETS 300 102 - ITU Q.931).
Ecco un esempio di log di un TA.
Si tratta di un TA AsuscomTA-280 USB
Ovviamente non riporto per intero un log ma usando spezzoni di questo provero' a dare indicazioni su come interpretarlo, cosi' come do' per scontato che chi legge questo esempio abbia sottomano le specifiche per il livello 2 e livello 3.
Iniziamo.
Molti log iniziano riportando informazioni riguardo l'hardware e l'ambiente in cui tale hardware si trova ad operare.
In blu i mei commenti al log.
---------------------------------------------------------------------------- OS : Windows 98 Version : 3.5.3 ISDNLink-00 0 CAPI Controller No : 1 Interface : S/T Bus : USB Power Mapping : 1, 1, 3, 3, 3, 4, 4 Type : EXTERNAL, PASSIVE Switch : EURO ISDN POTS Port : 0Nella prima parte del log vengono indicati alcuni parametri generali.
#01-15:36:26.799 ------------ Info 4 received: P8 ------------ #01-15:36:26.799 ************ LAYER-1 ACTIVATION ************Questa e' un'indicazione di livello 1, fisico.
#01-15:36:26.814 Net R SAPI=0 TEI=103 UA F=1 #01-15:36:26.829 Net R SAPI=0 TEI=104 UA F=1 #01-15:36:26.844 Usr C SAPI=0 TEI=107 SABME P=1 #01-15:36:26.859 Net R SAPI=0 TEI=107 UA F=1Informazione di layer 2
#01-15:36:26.909 Usr C SAPI=0 TEI=107 INFO P=0 NR=0 NS=0 Orig PD=Q.931 CR=0X01 SETUP 1 10100001 INFORMATION ELEMENT : Sending complete 1 00000100 INFORMATION ELEMENT : Bearer capability 2 00000010 IE Length : 2 Octets 3 1------- Extension Bit : Not Continued -00----- Coding Standard : CCITT ---01000 Info. trans. cap. : Unrestricted digital information 4 1------- Extension Bit : Not Continued -00----- Transfer Mode : Circuit mode ---10000 Info. transfer rate : 64 kbit/s 1 00011000 INFORMATION ELEMENT : Channel identification 2 00000001 IE Length : 1 Octets 3 1------- Extension Bit : Not Continued -0------ Interface Ident. : Implicitly identified --0----- Interface Type : Basic interface ---0---- Spare : ----0--- Preferred/Exclusive : Preferred -----0-- D-channel Indicator : Not D-channel ------11 Info. Channel Sel. : Any channel 1 01110000 INFORMATION ELEMENT : Called party number 2 00001011 IE Length : 11 Octets 3 1------- Extension Bit : Not Continued -000---- Type of Number : Unknown ----0001 Numbering Plan Id. : ISDN/Telephony numbering plan 4 ******** Number Digits : 0302445006Qui il log riporta informazioni di layer 2 (la prima riga) e informazioni di layer 3.
#01-15:36:27.004 Net C SAPI=0 TEI=107 INFO P=0 NR=1 NS=0 Dest PD=Q.931 CR=0X01 CALL PROCeeding 1 00011000 INFORMATION ELEMENT : Channel identification 2 00000001 IE Length : 1 Octets 3 1------- Extension Bit : Not Continued -0------ Interface Ident. : Implicitly identified --0----- Interface Type : Basic interface ---0---- Spare : ----1--- Preferred/Exclusive : Exclusive -----0-- D-channel Indicator : Not D-channel ------01 Info. Channel Sel. : B1 channelQuesto messaggio e' la risposta dalla rete al SETUP inviato dal TA.
E cosi' via.
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Se per connettere direttamente tra loro due TA si intende prendere un cavo per collegarli allora la cosa non e' assolutamente fattibile.
E' necessario che esista sempre la centrale e due NT o un simulatore di linea ISDN oppure un TA modificato in grado di simulare la parte di rete, ovvero :
oppure
oppure
Per quest'ultima possibilita' bisogna precisare che :
Se invece per connettere direttamente tra loro due TA si intende fare una connessione con un TA di un amico (senza passare per internet) oppure connettere due Pc tra di loro con un programma come LapLink o PcAnywhere, la cosa, come con i normali modem, e' possibile.
Bisognera' per prima cosa scegliere un protocollo di comunicazione in comune ad entrambi i TA.
Di solito per questo tipo di connessioni il protocollo usato e' il V.120 ma e' possibile usare anche il V.110.
Stabilito il protocollo da usare e impostatolo su entrambi i TA bastera' che uno dei due TA chiami l'altro per avere una connessione.
Volendo si puo' usare anche il protocollo PPP (o ML-PPP) ma in questo caso e' importante ricordare che anche uno dei due Pc dovra' essere configurato come Server e l'altro come Client.
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V.110 - protocollo dati ITU per ISDN
E' il protocollo dati piu' vecchio (cioe' e' il primo ad essere stato sviluppato) ed e' anche il piu' standard, ovvero TA di marche diverse dovrebbero connettersi senza alcun problema o impostazione parametri usando questo protocollo.
Permette di avere connessioni molto lente (max. 19200 a standard, 38400 o piu' ma fuori standard) ma ha alcune caratteristiche molto particolari che per determinate applicazioni sono fondamentali.
Ad esempio su un solo canale B e' possibile avere piu' di un flusso dati in V.110.
Ovvero piu' entita' possono sfruttare lo stesso canale B con la V.110.
Un TA potrebbe venire progettato per gestire piu' flussi dati (piu' porte seriali, il numero massimo dipende dalla velocita' scelta per la connessione V.110) sfruttando un solo canale.
Tipica applicazione (non certo hobbistica) gestione POS o ATM, ovvero connettere piu' POS (bancomat) alla banca sfruttando un solo canale B.
Vantaggi | Svantaggi |
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V.120 - protocollo dati ITU per ISDN
Il protocollo V.120 e' nato per permettere maggiore flessibilita' ad una connessione dati in ISDN e per sfruttare appieno la disponibilita' del canale.
A differenza del V.110 infatti, questo protocollo ha la velocita' del canale dati, ovvero 64K.
Come per il V.110 e' nato per trasferire flussi dati seriali asincroni tra DTE ma sfruttando molto di piu' la duttilita' di ISDN.
Infatti il V.120 permette il bonding di piu' canali B ed in effetti molte delle caratteristiche dell'ML-PPP derivano da questo protocollo.
Ha pero' molti punti deboli.
Non essendo mai stato ratificato in Europa (a differenza del V.110) e' sempre stato considerato come protocollo proprietario.
Ovvero pur esistendo delle linee guida specifiche (non parleremmo di protocollo standard e nemmeno potremmo identificarlo con un nome) i TA che lo supportano potrebbero avere gestioni dello stesso diverse che in alcuni casi possono condurre ad una mancata connessione.
Vantaggi | Svantaggi |
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PPP (Point To Point Protocol) - ML-PPP (Multi Link - Point to Point Protocol)
E' il protocollo per eccellenza per connettersi ad internet.
Praticamente ogni TA lo supporta.
Per dettagli su questo protocollo e interazione con ISDN :
Vantaggi | Svantaggi |
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X.25 - Protocollo dati ITU con trasmissione a pacchetto.
Vantaggi | Svantaggi |
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Fare una lista di tutti i TA che hanno le terminazioni e' un'impresa ma ci si prova.
Al momento (data di aggiornamento della FAQ) e' accertato che i seguenti TA dispongono delle resistenze di terminazione :
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In ISDN non esiste compressione dati.
Ovvero i protocolli dati per ISDN non supportano la compressione.
Alcune marche di TA pero' hanno inserito dei moduli (es. V42bis) che
comprimono i dati prima di essere passati ai protocolli.
Questo significa in parole povere che e' possibile avere la compressione dei
dati ma non c'e' modo che questa venga riconosciuta presente in modo
standard.
Oppure la si puo' vedere in questo modo.
Lo standard ISDN mette a disposizione un tubo in cui far passare
i dati.
Quello che ci si mette nel tubo e' di solito non interessa, anche se lo standard prevede la possibilita' di inviare alcuni liquidi specifici (es. vino, acqua, brodo :-) ).
Questo significa che dall'altra parte chi riceve sa a priori di aspettarsi acqua, vino o brodo.
Se tu ci metti aceto (dati compressi) dall'altra parte non sapranno
mai che liquido e' quello che sta arrivando a meno che tu sappia
preventivamente che dall'altra parte sanno riconoscere anche l'aceto.
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