Interfacce parallele
La tecnica di interfacciamento parallelo consiste nel trasferimento contemporaneo dei bit, di solito otto, che costituiscono un carattere; i caratteri, o byte, del messaggio vengono a loro volta trasferiti in modo seriale. Questa comunicazione consente velocità di trasmissione superiori a quella seriale, anche se la distanza del collegamento deve essere in genere molto limitata.
Interfaccia IEEE-488
Questa interfaccia è oggi uno standard applicato ad un grande numero di sistemi digitali diversi, tanto che esso è sovente indicato con l'acronimo GPIB (General Purpose Interface Bus). L'interfaccia IEEE-488 prevede 16 linee che costituiscono il bus, di lunghezza fino a 20 metri; ad esso possono essere collegate massimo 15 apparecchiature (device), distanti almeno 2 metri l'una dall'altra, anche diverse purché compatibili con lo stesso standard. Lo scambio dei dati, codificati di solito in codice ASCII e trasferiti in formato bit parallelo - byte seriale, avviene secondo un protocollo rigidamente definito (handshake).
Il sistema di comunicazione definisce gerarchicamente le apparecchiature collegate in base alle funzioni svolte, che sono essenzialmente le seguenti:
- talker, riferita ad un dispositivo predisposto per inviare messaggi sul bus;
- listener, riferita ad un'apparecchiatura predisposta per ricevere messaggi;
- controller, riferita all'apparecchiatura designata per inizializzare o variare la configurazione del sistema.
Nella fase di inizializzazione tutto il sistema è gestito dal controller; esso indica alle varie apparecchiature la funzione che debbono svolgere fissando così le modalità di accesso al bus. In fase di trasmissione dati, il colloquio avviene solo tra il talker attivo e i listener, mentre il controller può intervenire solo per modificare le funzioni svolte da ciascun device.
Il bus vero e proprio di 16 linee è suddiviso in tre gruppi di linee che chiameremo a loro volta bus:
- bus dati su cui avviene il trasferimento dei byte da e per ogni dispositivo. E' costituito da 8 linee su cui i byte di 8 bit vengono trasferiti in parallelo;
- bus di controllo di 3 linee per gestire effettivamente il trasferimento dati;
- bus di gestione, su 5 linee, usato per attivare o disattivare i dispositivi connessi, avviare le fasi di trasferimento, di polling e di interrupt.
Interfacce parallele per periferiche (Centronics)
Il collegamento fra unità di elaborazione e apparecchiature periferiche, in particolare stampanti, viene spesso implementato mediante interfacce parallele speciali. Esse non costituiscono dei veri e propri standard ma, data la loro ampia diffusione commerciale, vengono comunque prese come riferimento.
Fra tutte merita di essere citata l'interfaccia Centronics, adatta appunto alla trasmissione tra elaboratore e stampante.
L'interfaccia Centronics prevede il trasferimento parallelo di dati a 8 bit, la procedura di handshake che controlla la trasmissione può utilizzare le segnalazioni presenti su altre 6 linee, pilotate alcune dall'unità centrale e alcune dalla stampante. Ad esempio l'unità centrale segnala la presenza di un dato valido in trasferimento attivando la linea Data-Strobe. L'unità periferica, di rimando, segnala la disponibilità ad accettare il dato ponendo a livello 0 la linea Busy; quest'ultima rimane ad 1 durante l'operazione di stampa. Una condizione di errore come la fine della carta viene indicato con l'attivazione della linea Fault. La fine della carta è anche segnalata sulla linea Paper Out.
Il cavo di interconnessione, di lunghezza massima inferiore ai tre metri, presenta agli estremi due connettori a 36 o a 40 contatti comprendenti anche numerose linee di massa.
Assegnazioni dei pin del connettore a 36 contatti di tipo Amphenol per interfaccia Centronics collocato sulla stampante