ISDN Faq
Tutto quello che volevate sapere sul Bus S
ma non avete mai osato chiedere...
Curata e gestita da Bodini Stefano
Questa sezione descrive come realizzare un Bus S ed e' suddivisa in due parti.
La prima parte descrive come e perche' realizzare un Bus S e le varie tipologie di bus che si possono fare.
La seconda parte e' una raccolta di immagini per capire meglio sul piano pratico come procedere, realizzata con l'aiuto di altri linker.
Vediamo come realizzare un Bus S.
Iniziamo a distinguere due tipologie per questo bus :
In questa configurazione abbiamo l'NT ed UN solo TE connessi tra loro.
E' importante ricordare che una configurazione Punto-punto necessita anche di un'impostazione particolare di alcuni parametri sia nel TE che in centrale (vedi anche alcune domande nella sezione Domande ricorrenti
per ulteriori approfondimenti).
In particolare con una connessione Punto-punto il TEI (Terminal Endpoint Identification) e' fisso mentre in una connessione Punto-multipunto e' negoziabile il che significa che la centrale deve essere programmata espressamente per questa tipologia.
La lunghezza massima del cavo (considerata tra i due punti x) puo' arrivare ad 1 km ma all'atto pratico come creare un Bus S punto-punto ?
Considerando che tutti gli NT hanno le resistenze di terminazione interne (disinseribili) la cosa migliore e' di recuperare quella che in gergo e' detta biborchia.
Quindi si prepara un cavo a 8 poli crimpato da un lato con un connettore RJ45 e dall'altro connesso alla presa RJ45.
Anche qui dipende dal tipo di presa per la connessione del cavo.
Alcune (Italtel) hanno 3 prese RJ45, una d'ingresso e due di uscita, sempre con la possibilita' di disinserire le resistenze di terminazione.
Con questo tipo di presa e' sufficiente prendere un cavo UTP Cat. 5 della lunghezza voluta e dato che e' gia' crimpato non c'e' da fare nullaltro se non inserire i connettori.
Uno schemino pratico potrebbe essere :
In questo schema abbiamo una resistenza di terminazione 'dentro' l'NT e una dentro la presa RJ45.
ATTENZIONE ! Esistono dei TE che hanno la possibilita' di inserire le resistenze di terminazione. tramite jumper o switch.
In questo caso ovviamente la presa RJ45 NON viene usata o se viene usata e' SENZA le resistenze di
terminazione inserite.
Io consiglio pero' di evitare di terminare il Bus S dentro un TE.
Un domani che si vuole modificare la tipologia di bus oppure semplicemente cambiare il TE si possono creare problemi dato che non e' detto ci si ricordi che la terminazione e' dentro il TE e non nella presa.
(ETS 300 012-1 Annex A - A.2.2 Point-to-point)
Giusto una nota finale ... se si connettono due TE non si e' piu' nella condizione punto-punto !!
Specifico questa cosa ovvia perche' alcuni vedendo la presa RJ45 doppia (nel caso di una biborchia) potrebbero pensare che la cosa sia fattibile.
La risposta e' NO. Se si connettono due TE si ricade nella tipologia di Bus S Punto-multipunto ed ovviamente la distanza massima di 1 km non sara' ASSOLUTAMENTE piu' valida.
(vedi sezione Pratica del Bus S per consigli su come realizzare il bus)
Il bus corto passivo viene utilizzato quando la massima distanza tra l'NT e l'ultimo TE e' minore di 100 metri.
Il bus corto passivo a Y viene utilizzato quando l'NT viene a trovarsi in mezzo ai TE.
Ogni ramo del bus puo' essere lungo 50 metri.
(Spesso su alcuni manuali si legge che la massima lunghezza per ramo e' di 100 metri per un totale di 200 metri di bus. Per ottenere queste distanze si dovrebbe utilizzare cavo con impedenza diversa da 100 ohm, cosa non sempre fattibile. Le distanze riportate in questa FAQ si riferiscono SEMPRE a valori di impedenza pari a 100 ohm che si trovano normalmente nei cavi UTP cat. 3-5)
Il bus passivo esteso viene usato quando la massima distanza tra l'NT e l'ultimo TE e' minore di 500 metri ma maggiore di 100 metri ed e' possibile raggruppare TUTTI i TE nella parte finale del Bus S (ultimi 25/30 metri).
I vari TE sono collegati in parallelo al Bus S, ovvero tutti vedono gli stessi segnali.
Non ci sono limiti particolari alla distanza tra TE e TE anche se e' consigliato usare almeno 10 metri di distanza uno dall'altro, ma non e' critico.
All'atto pratico esistono vari modi di costruire un bus Punto-multipunto.
Esistono in commercio degli hub ISDN (quindi NON hub Ethernet !!!!!) per il Bus S che consentono di gestire questo tipo di connessione oppure e' possibile usare piu' biborchie dove una delle due uscite serve per continuare il bus e ovviamente senza resistenze inserite.
Solo l'ultima presa RJ45 deve avere le resistenze di terminazione
inserite.
Ad esempio :
(vedi sezione Pratica del Bus S per consigli su come realizzare il bus)
Il problema principale è la sovrapposizione dei segnali e la rigenereazione del clock.
Avendo davanti le norme di livello 1 ISO/OSI ( ETS 300 012 e ITU I.430 ) il segnale che va nella direzione NT-TE viene mandato in parallelo sui 2 rami.
La trama contiene delle violazioni di protocollo che consentono ai TE
di sapere l'inizio della trama e sincronizzare i PLL interni.
Se c'è una differenza di fase significativa dovuta ad una differente lunghezza dei 2 rami o dovuta ad un forte disadattamento di impedenza del bus, i TE dei 2 rami non sono sincroni o per lo meno il riferimento temporale dell'inizio della trama sara' diverso.
Quindi il TA sul ramo più lungo inizia a trasmettere più tardi rispetto a quello sul ramo più corto.
Se la differenza di fase è tale da essre superiore alla lunghezza di un bit c'è un ottima possibilità che nel punto di riconnessione dei 2 rami arrivi ad un certo momento il bit 1 della trama che proviene dal ramo lungo ed il bit 2 di quella del ramo corto.
Facendo un bel OR cablato se un bit vale 1 e l'altro 0 uscirà un bello 0 ( non sto bestemmiando
con la logica booleana si tratta del protocolo di linea dove 1 = no signal 0 = +/- 40V ).
Ecco la stessa spiegazione in termini terra terra (Ricky e' un maestro in questo) :
Immaginiamo che i TA lavorino come in una staffetta.
Perchè il TA possa partire a trasmettere una frame ( immaginiamo che sia un treno ) ha bisogno che arrivi in direzione opposta un omino con il legnetto.
Visto che gli omini corrono alla stessa velocità sui 2 rami, supponendo che partano allo stesso istante quello che percorre il ramo + lungo arriva dopo.
Il treno sul lato lungo parte dopo, raggiunge lo scambio con un ulteriore ritardo e, patatrac si schianta con quello che viene sul lato corto.
Se i 2 rami sono uguali i 2 treni si compenetrano ( ok ci vuole un po di fantasia ) ed
appaiono alla stazione ( NT ) come un' unica entità.
Se si compenterano con ritardo arriva una massa informe.
(vedi sezione Pratica del Bus S per consigli su come realizzare il bus)
E' simile al bus passivo corto con la differenza che i TE sono tutti raggruppati alla fine del bus (ultimi 25/50 metri).
Qui la cosa e' un po' piu' complessa pero' dato che il numero di TE allocabili sul bus e la distanza tra loro influisce sul buon funzionamento del bus, che puo' raggiungere i 500 metri massimi di lunghezza (ovvio che si possono avere lunghezze di bus inferiori !!).
Quindi se dovremo installare i TE in circa 40 metri non potremo allocare tutti e 8 i TE.
Non e' facile fare questo tipo di conti senza un'adeguata strumentazione purtroppo dato che quello che importa qui (come anche nel bus passivo corto) non e' tanto l'impedenza in se' (che comunque e' un parametro necessario !!) ma il tempo di ritardo di andata/ritorno del segnale (round trip delay).
Ricordarsi di modificare l'NT per questo tipo di bus !
Tutti gli NT hanno un sistema per selezionare il tipo di bus in uso.
Puo' essere uno switch oppure dei jumper oppure una presa RJ45 dedicata al tipo di bus (una per il bus corto e una per il bus lungo o esteso).
Ovviamente in questo caso il bus a Y e' da evitare dato che questa tipologia prevede espressamente l'NT come polo del bus e i TE raggruppati alla fine dell'altro polo.
(ETS 300 012-1 Annex A - A.2.1 Point-to-multipoint - A.2.1.2 Extended passive bus)
(vedi sezione Pratica del Bus S per consigli su come realizzare il bus)
Le tempistiche di protocollo di livello 1 (livello fisico) sono calcolate assumendo che il bus abbia una determinata impedenza.
Per ottenere la corretta impedenza si usa terminare ad entrambi i lati il Bus S secondo il seguente schema (si utilizzano resistenze da 100 Ohm, 1/2 Watt, 5% di tolleranza) :
Il cavo usato deve essere di buona qualita' (un cavo UTP Categoria 3 gia' va bene, una Categoria 5 e' meglio).
La qualita' del cavo influisce pesantemente sul buon funzionamento del bus, specie su bus lunghi.
Altri consigli generici sono di usare il cavo ISDN SOLO per segnali ISDN e usare un cavo a 8 poli (anche se generalmente vengono usati solo 4 fili).
Quindi NON lasciatevi tentare dal mettere sul cavo ISDN (ad esempio) anche i segnali analogici magari da un'NT1+.
In questa sottosezione provo a dare indicazioni di tipo pratico su come realizzare un Bus S.
Con l'aiuto di altri componenti del gruppo it.tlc.telefonia.ISDN ho potuto ricevere alcune foto e descrizioni di biborchie e come e' stato possibile preparare il Bus S con il materiale trovato in Italia.
Questa sottosezione e' suddivisa nei seguenti paragrafi :
Prima di iniziare a realizzare un Bus S e' meglio prendere un pezzo di carta e pianificare un attimo il lavoro.
Meglio ancora se questa operazione viene fatta prima che venga installata la NT (NT1 o NT1+ che sia).
Innanzi tutto e' buona cosa informarsi sulla disposizione delle prese dell'attuale impianto telefonico, di dove passano i vari cavi e se sono in comune con cavi dell'impianto elettrico.
Inoltre e' importante sapere se l'impianto di terra dell'impianto elettrico e' operativo.
Per meglio comprendere cosa significa trasformare un impianto da analogico in ISDN e perche' su un Bus U non si possa usare nulla se non un NT ecco un'allegoria di Ricky.
Immaginiamo per assurdo che i telefoni analogici vadano a benzina. Per far questo o tiro delle nuove tubature per portare il petrolio fino al punto di trasformazione o uso quelle esistenti dove prima passava benzina.
Prima della trasformazione su tutta la rete interna passava benzina e la
centrale pubblica erogava benzina.
Dopo la trasformazione la centrale pubblica eroga petrolio, che non può essere
usato così come è dai telefoni che vanno a benzina.
Quindi si mette uno scatolotto ( NT1+ ) che funge da raffineria, entra petrolio dalla porta U ed esce benzina dalle porte a/b e, visto che ci sono, gasolio dalla porta S.
Ovviamente se nei tubi dove passava benzina ora passa petrolio, gli eventuali
rubinetti per la benzina ( cioè le prese analogiche ) ora erogano petrolio.
Quindi ho 2 possibilità:
Ovviamente se questo percorso contiene dei punti di spillatura ( prese telefoniche ) non posso certo sperare di spillarci benzina visto che arriva petrolio.
Se la rete è stata progettata bene è possibile che parallelamente al tubo della benzina passasse un secondo tubo riservato ad usi futuri.
Riciclando questo tubo per farci passare il petrolio si riesce a ricadere nel caso 1.
Basta fare una deviazione all'ingresso, mettere un tappo dove prima entrava la benzina e pompare benzina nel circuito partendo da quella che prima era l'ultima presa.
Non è importante il verso.
Vediamo un paio di figure per aiutare a capire che accade.
Nella Figura 1 abbiamo rappresentato un impianto tradizionale analogico.
Il doppino telefonico arriva dalla centrale, entra in casa e va ad una presa.
Da qui parte un altro doppino che congiunge la seconda presa e cosi' via.
Nella Figura 2 vediamo che accade quando la linea viene trasformata in ISDN.
Il doppino che parte dalla centrale non viene toccato e prende il nome di Bus U mentre viene aggiunta in centrale un'apparecchiatura chiamata LT.
La prima presa in casa dell'utente viene eliminata ed al suo posto viene installata l'NT.
Dall'NT parte il Bus S (cavo UTP 4 coppie Cat. 5) che va alle varie prese RJ45 cui l'ultima e' quella terminata dalle resistenze.
Il doppino che prima connetteva le varie prese non e' usato .. di solito lo si sostituisce con il cavo del Bus S.
Vediamo ora che accade se al posto della NT normale si installa la NT1+.
Come nel caso precedente il doppino dalla centrale prende il nome di Bus U e non e' modificato mentre viene aggiunta in centrale un'apparecchiatura chiamata LT.
La prima presa viene sostituita dalla NT1+ ma a differenza di un impianto ISDN puro le vecchie prese sono ancora usate.
Nello schema si vede che vengono creati due "rami" analogici.
Il primo e' quello preesistente (Presa B e C) cui si sfrutta il doppino gia' posato, il secondo creato ex-novo.
In aggiunta a questi ecco anche il Bus S.
E' importante sottolineare che dalla NT1+ possono partire 3 cavi distinti !
Due doppini e un Bus S.
Altrettanto ovvio e' notare che non e' obbligatorio che da una NT1+ partano sempre 3 cavi.
E' possibilissimo avere solo una o due linee analogiche (doppino) o solo il Bus S (UTP 4 coppie Cat. 5) o combinazioni dei tre.
Ora, che accade se la NT (o NT1+) viene montata non sulla prima presa ma sull'ultima ?
Semplicemente che le prese a monte dell'NT non potranno essere usate da nulla.
Il Bus U ammette SOLO una connessione punto-punto, ovvero all'LT possiamo connettere UN solo NT (o NT1+).
Quindi connettere l'NT non sulla prima presa significa non poter sfruttare meglio l'impianto preesistente.
Quando si richiede la trasformazione di una linea analogica in ISDN due operazioni vanno comunque eseguite :
Per ulteriori informazioni fare riferimento alla NT Faq.
Assicurarsi che ci sia nelle immediate vicinanze del posto dove andra' piazzata la NT anche una presa elettrica per poterla alimentare.
In questa sezione descrivero' come come realizzare un Bus S, per la parte analogica di una NT1+ ho preparato un piccolo riassunto.
A questo punto bisogna decidere quante prese il Bus S dovra' servire e dove piazzarle.
Partendo dalla NT (meglio fare questa operazione con una planimetria dell'appartamento/casa) si stabiliranno i punti che dovranno essere serviti dal Bus S.
Spesso la scelta sara' obbligata dato che si vorra' far passare il cavo del Bus S all'interno di canaline preesistenti, altrimenti tipico l'installare il cavo del bus S dietro gli zoccolini battiscopa.
Qui ovviamente non e' possibile suggerire in dettaglio come procedere .. dipende dalla casa e la disposizione di canaline e prese.
Identificate le zone da servire con il Bus S si potra' cosi' calcolare la massima lunghezza che lo stesso dovra' avere (tramite il Questiobus e' possibile determinare facilmente il tipo di Bus S necessario) :
In ambito domestico si ricade quasi sempre nel primo caso ... ovvero la massima distanza tra NT e l'ultimo TE e' normalmente minore di 100 metri.
Quindi vediamo le operazioni da fare per progettare un Bus S.
Iniziamo a vedere che tipo di prese e' facile trovare in Italia ...
Presa tipo 1 Si tratta di una sola presa RJ45 terminata. Ci sono 16 tubetti a cui connettere il cavo in ingresso e il cavo in uscita se la presa non e' l'ultima della catena. Clicca qui per leggere una nota su questa presa. (fonte Gianpy ) |
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Presa tipo 2 Si tratta di una presa RJ45 ed una presa RJ11. Questa presa e' conosciuta con il nome di TRUT (Terminazione di Rete Unificata Telecom) o TRUS (Terminazione di Rete Unificata SIP). NON E' una biborchia e non ha le resistenze di terminazione. Ci sono 8 tubetti per connettere il cavo alla RJ45 e 2 tubetti per connettere il doppino alla RJ11. Clicca qui per leggere una nota su questa presa. (fonte Gianpy e Ricky) |
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Presa tipo 3 E' in pratica la presa di tipo 2, probabilmente di un'altra ditta (fonte Luis). |
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Presa tipo 4 Si tratta di una presa RJ45 senza resistenze di terminazione. Le connessioni sono a vite (fonte Luis). |
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Presa tipo 5 Si tratta di una presa RJ45 cat. 5 della IBOCO senza resistenze di terminazione. Le connessioni sono a pressione (fonte Costanzo). Si notino le resistenze aggiunte da Costanzo prima di connettere il cavo e alcune note. |
Presa RJ45 Si tratta di una presa modulare RJ45 da incasso. I fili si connettono infilandoli negli spazi posti sul retro usando un apposito attrezzo e bloccati da un fermo di plastica. Tipica per gli impianti di rete locale. |
Nel caso delle prese tipo 2 e 3 (TRUT) chi ha un po' di pratica puo' saldare le resistenze sullo stampato sempre che ci sia poi sufficiente spazio sul retro della presa per questa operazione.
Questo tipo di presa è dotata di 2 connettori A e B e dovrebbe essere stata progettata per l'installazione dei centralini.
Nota di Ricky su questa presa (TRUT). A è un RJ11 con solo i 2 pin centrali collegati e B è un connettore RJ45 con tutti e 8 i pin collegati.
Nel 99% di installazioni di centralini viene usato questo tipo di presa.
Lo scopo è quello di collegare con una stessa presa 2 telefoni, un BCA ( o Single Line Phone come dite negli USA ) ed un telefono specifico.
Tipicamente il telefono specifico usa 4 o più fili ( anche se oggi i digitali di solito ne usano solo 2 ) e non richiede terminazioni.
In questo caso la presa TRUT è un'ottima soluzione perchè con uno stesso cavo ( che
di solito ha 3 o 4 coppie ) si collegano 2 differenti apparecchi.
Per quel che riguarda la porta A è un RJ11 con solo i 2 centrali collegati
ed è ottimo per collegarci una delle 2 uscite analogiche della NT1+
Se si usano 2 TRUT per prolungare un BUS S si può tranquillamente usare la porta A delle 2 TRUT per prolungare anche l'interfaccia analogica della NT1+.
Basta usare un cavo con almeno 3 coppie.
Spesso molti utenti vogliono avere il telefono in fianco al PC e con una TRUT possono risolvere il problema.
Per il bus S occorre usare la presa B.
Sul lato componenti ( cioe' quel che si vede togliendo il coperchietto superiore ) sono serigrafate le sigle d1 f1 f2 d2 equivalenti ai simboli TX+ RX+ RX- TX- delle prese ISDN con terminazioni.
Nel caso si voglia terminare una presa TRUT saldando le resistenze occorre saldare una resistenza da 100 ohm tra d1 e d2 ( ossia tra i 2 pin più esterni ) e una tra f1 e f2.
Nella foto il lato saldature dello stampato presente nella presa tipo 2 e 3.
Alcune note da Gianpy che gentilmente mi ha mandato alcune foto e descrizioni della presa tipo 1 e 2 :
Questo è quello TI potrebbe montare se richiedi il bus S.
Questa presa (presa tipo 1) è quella specifica per il bus S con tanto di resistenze da inserire o meno a seconda di come si posizionano i jumper all'interno , dalle mie parti il nome biborchia è sconosciuto e questa è la presa o borchietta per bus S.
Per i collegamenti occorre un attrezzo apposito per crimpare i fili negli appositi morsetti ma in sua mancanza si possono utilizzare i cappucci plastici in dotazione per coprire i contatti ( facendo molta attenzione a premere perpendicolarmente al c.s. , pena la troncatura del piolino).
I piolini che si vedono a sinistra sono gli stessi ( specularmente solo per la parte sopra ) che si vedono a destra , questo perchè se bisogna montare piu di una presa da un lato si collega la testa del cavo che entra e dall'altro si riparte per la presa successiva.
La ditta che manda TI installa un normale cavetto telefonico a 2 coppie , quindi i piolini superiori numerati 1 2 7 8 sono inutilizzzati mentre quelli inferiori sono nominati TX - + ed RX - + e corrispondono rispettivamente ai piedini 6 3 5 4 di una normale presa RJ45.
Queste prese sono fornite , finora , da due ditte AETHRA e SABA Electronics ( non sono gli stessi delle televisioni e radio ).
Questa presa ha le stesse dimensioni e la foratura per il fissaggio delle prese tripolari , nella parte sotto , a sinistra ed a destra della presa plug vi sono i fori per entrare con il cavo o i cavi nel caso si debba ripartire per un'altra presa , sopra alla presa vi sono 2 jumper solitamente di colore rosso per l'inserimento o meno delle resistenze di terminazione , come disegnati sono a destra e le resistenze non sono inserite , portandoli ambedue a sinistra si inseriscono le terminazioni.
Vi sono il doppio dei collegamenti perchè mettendo 2 fili nello stesso cilindretto si rischia che quello superiore abbia un collegamento precario allora nel caso di bus S con piu prese conviene entrare da un lato e ripartire per un'altra direzione dall'altra parte della presa.
E' indifferente utilizzare i piolini di sinistra o quelli di destra perchè sono parallelati , attenzione però che la fila superiore è speculare mentre quella sotto no.
Il collegamento del filo è a perforazione di isolante , infatti i cilindretti sono tagliati per tutta la lunghezza nella parte inferiore (come una C chiusa) , con l'apposito attrezzo la connessione è perfetta ed indolore , mentre se si utilizza un cacciavite ed i cappucci di plastica (che vengono forniti in dotazione alla presa assieme alle viti ed a una coppia di tappi a espansione) i quali si inseriscono all'esterno del cilindretto , per effettuare il collegamento occorre prestare attenzione ad esercitare una pressione perpendicolare al circuito stampato altrimenti si rischia di troncare il cilindretto raso allo stampato
Avendo una presa di tipo 1 e' relativamente semplice realizzare il Bus S.
L'unica difficolta' pratica e' quella di connettere correttamente i fili dal connettore RJ45 alla presa.
Ecco uno schemino che illustra come connettere i fili di un cavo a normativa 568B per quanto riguarda l'assegnazione dei colori il che significa che e' solamente indicativo.
Potreste avere un cavo con colori differenti.
Il punto e' quello di identificare i colori assegnati ad ogni pin connesso alla RJ45 e riportare tale connessione sulla/sulle prese di tipo 1.
Ecco alcuni consigli da Ricky sulla realizzazione del Bus S :
Per quel che riguarda la realizzazione di un BUS S multipunto ( cioè con più prese ISDN lungo il percorso ) escluderei l'uso di prese TRUT visto che è molto difficile collegare 2 fili nello stesso tubetto ( se si è bravi si riesce ma è facile fare cattivi contatti o spaccare il tubetto).
Nel caso molto comune di semplice prolungamento del BUS S dalla NT fino
al PC occorre collegare con un cavo CAT5 a 2 ( meglio 4 ) coppie i pin omonimi ( TX, RX o d,f ) di due prese.
Una presa sarà situata vicino alla NT1+ e l'altra vicino al PC.
La presa del PC andrà terminata.
Facendo così si può tranquillamente fare a meno di crimpare il cavo (cosa non proprio alla portata di tutti, visto che la pinza per crimpare costa un po' e non vale l'investimento per usarla una sola volta ).
Poi basta andare in un negozio di computer e comprare un cavo per Ethernet o
Patch Cord, insomma un cavo RJ45 - RJ45 non invertente ( come indicato dalla foto delle FAQ ).
Lo si collega tra NT1+ e presa.
Dall'altra parte si usa il cavo in dotazione al TA.
Cosa molto importante usare per ogni segnale i due fili della stessa coppia.
Cioè se prendo la coppia Bianco Verde per RX e Bianco Blu per TX devo collegare i due tubetti denominati RX- con il Bianco della coppia Bianco Verde e RX+ con il Verde.
Sembrerà una cosa stupida ma mi è già capitato di vedere interfacce ISDN e telefoni specifici dare i numeri solo perchè collegati con coppie spaiate.
Inoltre consiglio di usare un cavo con almeno una coppia in più rispetto a quelle strettamente necessarie, visto che se per qualche motivo si interrompe un cavo si può sempre fare ricorso
alla coppia di scorta.
Scoprire che un filo è interrotto dopo aver posato e accuratamente nascosto il cavo può essere estremamente spiacevole.
Il Bus S parte dall'NT.
Normalmente l'NT ha due prese RJ45 nel caso si voglia realizzare il Bus S a Y o si vogliano connettere direttamente due TE (con un cavetto la cui lunghezza sia minore di 3 metri).
Queste prese sono connesse in parallelo tra loro quindi il Bus S puo' partire indistintamente da una di queste.
L'altra rimane semplicemente non usata, a meno naturalmente di avere un Bus S a Y che comunque sconsiglio (vedi descrizione Bus S a Y).
Questo discorso vale ovviamente sia per una NT normale che per la NT1+.
Ecco una serie di foto che mostrano una NT1+ Aethra.
Nella foto e' possibile vedere dove va connesso il cavo in partenza del Bus S.
Ad una delle due RJ45 mostrate sulla sinistra.
Quando si realizza il bus solo una presa va utilizzata a meno che naturalmente si stia realizzando un Bus S a Y.
Sulla destra si vedono invece le due prese RJ11 per la parte analogica.
Dietro alle RJ11, all'interno dell'NT si nota una morsettiera.
E' in parallelo alle prese RJ11 e puo' essere usata per connettere direttamente i fili dell'impianto telefonico preesistente nel caso di trasformazione di un impianto da analogico ad ISDN.
In mezzo tra le prese RJ45 e le prese RJ11, sempre all'interno della NT1+ si trovano i morsetti per connettere il filo del Bus U.
Ovviamente la NT1+ andra' anche connessa ad una presa di alimentazione (220V).
La NT andra' poi impostata per il tipo di Bus S realizzato.
Esiste uno switch che permette di selezionare il tipo di Bus.
Il Bus S corto andra' selezionato se la lunghezza del Bus e' minore di 100 metri.
Il Bus S esteso andra' selezionato se la lunghezza del Bus e' minore di 500 metri ma maggiore di 100 metri.
Cosa significa crimpare un cavo e come lo si puo' fare?
Senza fare l'etimologia del termine crimpare in pratica significa attaccare un connettore ad un cavo senza fare saldature.
La crimpatura viene effettuata usando appositi connettori (nel nostro caso gli RJ45) e un apposito attrezzo, gli stessi usati per le reti locali.
Ce ne sono di vari tipi e prezzi.
Da quelli economicissimi di plastica a quelli professionali in lega di plutonio :-)
Per crimpare pochi connettori, quindi tipicamente per l'impianto domestico, si puo' acquistare la versione in plastica.
Non sono il massimo ma permettono di fare un discreto lavoro, basta non fare le cose in malo modo e verificare sempre quello che si sta facendo.
Si puo' ipotizzare una spesa di 15.000 lire circa per questo tipo di attrezzo.
Se invece si devono crimpare un po' di cavi e quindi fare un uso continuato e' meglio optare per una versione professionale che puo' partire come prezzo da 90.000 lire in su'.
Ovviamente esistono poi attrezzi di tutti i prezzi.
Recuperato l'attrezzo e i connettori RJ45 nonche' il cavo UTP si potra' iniziare il lavoro.
Prima si spela il cavo (sempre con l'attrezzo), si inserisce il connettore RJ45 nello spazio predisposto nell'attrezzo e quindi si inserisce il cavo nel connettore.
L'UTP lo si puo' crimpare tranquillamente su un RJ45 tanto e' vero che i cavi Lan crimpati SONO UTP.
Si elimina la guaina quel tanto che basta per scoprire i fili, li si allinea nel corretto ordine (usando i colori o tenendo nota della stessa sequenza ai due capi del cavo) e si infilano nel plug RJ45.
A questo punto si preme esercitando un po' di forza sull'attrezzo.
Molto importante e' verificare che i conduttori del cavo siano allineati correttamente sui due connettori.