19 MAGGIO 2001. Sembra impossibile però mai dire mai...Si sente spesso una voce secondo la quale sarebbe possibile localizzare un cellulare anche se spento. Qualcuno addirittura afferma che é possibile ascoltare a distanza quanto captato dal microfono di un cellulare spento.
Alcuni circuiti del cellulare rimangono in tensione, se la batteria é inserita nel suo alloggiamento, anche se l'apparecchio è spento. Sono presenti in varie parti del circuito deboli tensioni non riconducibili al circuito di backup, alle memorie, all'orologio o alla carica residua dei condensatori. Il loro assorbimento è pressochè nullo.
Sofisticate apparecchiature potrebbero essere in grado di captare (nel raggio di alcune decine di metri) l'attività dello stadio di preamplificazione microfonica del cellulare che potrebbe generare una debolissima attività elettromagnetica spuria, la cui modulazione potrebbe essere legata anche ai suoni o alle voci captate dal microfono. I mezzi per rilevare queste deboli attività sarebbero in realtà sofisticatissimi sistemi multifunzione concepiti per la bonifica elettronica ad alto livello.
Ciò in tutta sincerità sembra tecnicamente impossibile, però...
La localizzazione di un cellulare spento dovrebbe richiedere che una parte di logica del telefonino sia in effetti attiva anche a circuito ufficialmente spento. In questo caso il telefonino dovrebbe essere progettato ad hoc e finora nessuno ha mai notato un tale funzione nei telefonini.
Due articoli apparsi qualche mese fa sulla stampa italiana:
Dalla svezia un nuovo allarme: il telefonino spento può diventare un microfono
STOCCOLMA - Chi teme di essere spiato o ha qualcosa da nascondere non deve portare addosso il telefono cellulare. Perchè, anche se spento, può essere utilizzato come strumento di intercettazione. Lo sostiene il capo della polizia politica svedese Anders Eriksson, che denuncia un aumento dell'uso dei telefonini nelle intercettazioni. Secondo Eriksson, attraverso un sofisticato meccanismo elettronico i telefonini possono essere attivati a distanza senza che il legittimo proprietario se ne accorga.Corriere 09.05.00
Israele spiava Arafat con i telefonini spenti dei suoi amici
GERUSALEMME - I palestinesi al pari degli italiani hanno la mania del telefonino. Non se ne separano mai. Una debolezza sfruttata dallo spionaggio militare israeliano (Aman). Per mesi il servizio di intelligence ha ascoltato tutto quanto si diceva nell'ufficio di Arafat. Gli 007 di Gerusalemme hanno usato come «ricevitori» i cellulari dei collaboratori di Arafat che ritrasmettevano i colloqui nella sede dell'Aman: un sistema in grado di funzionare anche a telefonino spento.
I palestinesi hanno scoperto l'azione di spionaggio grazie ad una soffiata di un servizio segreto amico. Da allora Arafat ha impartito ordini severi. Ogni volta che c'è una riunione riservata i telefonini devono essere consegnati alle guardie del corpo.
Nel '96 a Gaza erano state scoperte decine di microspie negli edifici consegnati dagli israeliani all'Autorità. Tre anni prima a Tunisi, nell'ufficio di Abu Mazen erano state individuate «cimici» in una sedia e una macchina fotografica dentro una lampada.
Le rivelazioni non contribuiscono a rasserenare gli animi in un momento delicato della trattativa Israele-Palestina. Le posizioni sono distanti, anche se secondo il giornale francese Le Monde vi sarebbe una bozza d'accordo in base alla quale Gerusalemme resterebbe sotto sovranità israeliana, mentre i palestinesi avrebbero un controllo di fatto della parte Est. E Arafat insedierebbe il suo parlamento ad Abu Dis, alle porte della città santa.
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