1 MARZO 2002. E' stato raggiunto oggi tra gli operatori mobili Blu, Omnitel Vodafone, TIM e Wind un accordo per inserire in una black list congiunta i codici dei telefonini rubati (o smarriti), rendendoli così inutilizzabili su ogni rete cellulare italiana.
Riportiamo un comunicato stampa TIM che annuncia l'attivazione del servizio che consentirà tra breve di bloccare i telefonini rubati:
L'accordo é stato raggiunto grazie alla collaborazione tra i quattro operatori, che nelle scorse settimane hanno istituito un gruppo di lavoro per realizzare congiuntamente il sistema di blocco. Ogni cliente che dovesse subire un furto o smarrire il proprio cellulare, potrà così chiederne il blocco direttamente al proprio gestore con una regolare denuncia. Tale blocco, che si aggiunge a quello del numero telefonico già possibile oggi, verrà attivato progressivamente sulle reti di tutti e quattro gli operatori attivi in Italia, così da rendere impossibile l'utilizzo dei terminali rubati su tutto il territorio nazionale.
Il gruppo di lavoro avrà adesso il compito di rendere operativa l'intesa.
Tecnicamente, il codice IMEI (International Mobile Equipment Identity) presente in ogni terminale commercializzato, é normalmente abbinato ad una SIM card (Subscriber Identification Module) che contiene il numero telefonico assegnato ad un cliente. Fino ad oggi i cellulari rubati potevano essere facilmente riutilizzati inserendovi una carta SIM diversa dall'originale, che veniva bloccata su richiesta del cliente, con un nuovo numero.
Si ricorda a tutti i clienti della telefonia cellulare che il codice IMEI del proprio telefonino é chiaramente indicato, oltre che nello stesso telefono, in una serie di etichette gialle adesive contenute nella confezione al momento dell'acquisto. Si suggerisce pertanto di tenerne memoria in luoghi sicuri facilmente rintracciabili in caso di furto o smarrimento.
L'iniziativa é volta a scoraggiare il fenomeno dei furti di cellulare, pur se in Italia il fenomeno non é mai stato particolarmente dirompente e non ha mai raggiunto i livelli degli altri Paesi europei. Gli operatori italiani sono tra i primi in Europa a sviluppare una simile intesa a livello nazionale.
L'iniziativa degli operatori italiani é spontanea e, pur comportando rilevanti investimenti, non produce vantaggi economici per i gestori, ma esclusivi benefici per i clienti, e più in generale per la collettività, come contributo al contrasto del fenomeno della microcriminalità.
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